Dichiarazioni sensate o senza senso? La chiave per la conformità è nella conoscenza – newsletter dicembre 2024

Ciao!

Dicembre è il mese di bilanci e nuovi propositi, un momento per fermarsi, guardare indietro e pianificare con fiducia ciò che verrà.

Il 2024 per me è stato una vera scalata: un anno intenso e faticoso. Ho dovuto prendere decisioni difficili per il bene futuro della mia azienda, confrontarmi con situazioni che non conoscevo per portare avanti i progetti ambiziosi che abbiamo.

La formazione e lo studio costante sono stati i punti fermi e la scelta di esperti è stata la spinta per proseguire nei momenti più complessi.

Oggi, guardando indietro, vedo quanto ogni passo, anche il più incerto, mi abbia portato più vicino alla vetta.

QUESTO MESE 

Voglio parlare di un tema trasversale che tocca molte delle aziende con cui collaboro: le dichiarazioniche circolano lungo la catena di fornitura. Ogni giorno i miei clienti si trovano a ricevere, analizzare o emettere documenti legati a temi come le sostanze SVHC, la conformità al regolamento REACH o altre richieste specifiche dei propri partner commerciali.

Questi documenti, sebbene fondamentali per garantire la trasparenza e la conformità, sono spesso oggetto di confusione, ambiguità o, nei casi peggiori, inutilità.

Ho notato che le dichiarazioni si dividono in due grandi categorie: quelle che sono pertinenti e corrette, e quelle che lasciano decisamente perplessi. Nel primo caso, si tratta di documenti che rispondono a precise esigenze normative o di mercato, presentati in modo chiaro e basati su dati verificabili. Nel secondo caso, invece, ci troviamo di fronte a dichiarazioni vaghe, errate o addirittura prive di senso, che spesso rischiano di complicare ulteriormente la comunicazione tra le parti coinvolte.

Un esempio emblematico sono le dichiarazioni in cui il fornitore afferma: “Il prodotto è conforme al regolamento REACH”. Ma cosa significa davvero? In realtà, questa affermazione generica non dice nulla di utile, perché non specifica se il prodotto contiene o meno sostanze SVHC, se rispetta restrizioni, se ha sostanze registrate.

Allo stesso modo, molti fornitori inviano dichiarazioni su materiali e sostanze in modo quasi meccanico, senza verificare se quelle informazioni siano realmente pertinenti per i prodotti in questione. Al contrario, i clienti finali, che magari hanno bisogno di dettagli specifici per garantire la sicurezza o la conformità dei propri prodotti, si ritrovano a dover chiedere ulteriori chiarimenti o, peggio, a navigare in una giungla di risposte ambigue.

Che cosa puoi imparare da questa storia?

Ci sono tre aspetti fondamentali da considerare quando si parla di dichiarazioni nella catena di fornitura:

1. La conoscenza delle normative è essenziale.

Senza una solida comprensione dei regolamenti applicabili, è impossibile valutare se una richiesta o una dichiarazione abbia senso. Sapere cosa dice il regolamento REACH o conoscere quali sono le implicazioni in un quadro normativo complesso ti permette di distinguere una domanda rilevante da una superflua, evitando perdite di tempo e confusione.

2. Sii critico verso le dichiarazioni che ricevi.

Non prendere per oro colato qualsiasi documento ti venga fornito. Ogni dichiarazione dovrebbe essere soggetta a una verifica accurata: il contenuto è chiaro? Le informazioni fornite sono coerenti con il prodotto? Sono supportate da dati o documenti tecnici? Questo approccio critico ti permette di individuare eventuali errori o lacune, evitando di basare le tue decisioni su informazioni poco affidabili.

3. La responsabilità della sicurezza dei prodotti è tua.

Non dimenticare che chi immette un prodotto sul mercato è il responsabile della sua sicurezza e conformità. Questo principio è sancito da normative come il regolamento sulla sicurezza generale dei prodotti. Anche se ti affidi a dichiarazioni dei tuoi fornitori, la responsabilità ultima di garantire che i tuoi prodotti siano sicuri e conformi rimane tua. Assicurati di avere processi e controlli interni robusti per verificare le informazioni che ricevi.

In definitiva, conoscere le normative, mantenere un atteggiamento critico e assumersi la responsabilità della sicurezza dei propri prodotti non è solo una questione di obblighi legali, ma un segno di professionalità e attenzione verso i consumatori e l’ambiente.

Ti lascio augurandoti buone feste 🎄 e una serena fine d’anno! 🌟🌟

Ci vediamo nel 2025 ✨

Veronica Cirillo

Co-founder e technical manager di Chemicals Consulting